Ieri pomeriggio a Roma, Piazza del Popolo, il magnifico duo composto da Roberto Vecchioni e Corrado Augias ha avuto, involontariamente, il merito di togliere il velo di maya steso ad arte dai sofisti di professione sull’ipocrita e contraddittoria manifestazione per l’Europa convocata dal gruppo Stellantis-Repubblica tramite l’appello lanciato un paio di settimane fa da Michele Serra proprio dalle pagine de la-Repubblica.
Fatta passare come una manifestazione che ha unito le diversità sotto un’onda blu per un’“Europa unita”, gli interventi del magnifico duo ci hanno fatto ben capire in cosa dovrebbe consistere questa unità europa dopo l’approvazione del Re-Arme Europe da parte del Parlamento di Strasburgo: nella costituzione di un quarto blocco imperialista sulla base di una sua presunta superiorità etico-politico-culturale.
Infatti, se riferendosi allo “scontro globale”, come da lui stesso definito, tra USA, Russia e Cina per il “possesso del Mondo”, ha aggiunto, il giornalista e scrittore Corrado Augias ha detto a chiare lettere che tale scontro “richiede un quarto protagonista”: l’Europa.
Il cemento ideologico del costituendo quarto protagonista dello scontro globale, l’Europa orfana(?) degli USA, è stato indicato dal cantautore Roberto Vecchioni nella sua superiorità etico-politico-culturale, per poi concludere: “Ci sono difese che non sono guerre. Bisogna farle quando la propria terra e la propria cultura sono minacciate”, dando pretestuosamente per scontato che la Russia voglia attaccare l’Europa.
Insomma, chi ieri è sceso in Piazza degli Apostoli con la bandiera della pace ha portato l’acqua al mulino del riarmo e di una possibile guerra imperialista da parte di un’Europa elevata a modello di bene assoluto da difendere e da imporre a tutti i costi. Un crinale storico pericolosissimo!