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19 Aprile, 2025

No alla “secessione dei ricchi”, PD e M5S dalle parole passino ai fatti: ricorso alla Consulta e referendum abrogativo

Dopo l’approvazione della legge Calderoli, le Regioni Veneto e Lombardia sono pronte ad aprire il tavolo delle trattative col Governo Meloni per ottenere maggiori poteri, funzioni e risorse economiche a discapito dello Stato centrale. Il Pd e il M5S, sebbene nei precedenti Governi Conte I e Conte II avessero anche loro in agenda l’attuazione del regionalismo discriminatorio ai danni del Sud, nel corso degli ultimi mesi si sono pronunciati a sfavore della “secessione dei ricchi” in salsa Calderoli. Ora dalle parole e dallo sventolio delle bandiere tricolore passino ai fatti e promuovano, a partire dalle Regioni Sardegna, Emilia-Romagna, Toscana, Campania e Puglia, sia il ricorso alla Consulta sia la raccolta firme per il referendum abrogativo della legge “Spacca-Italia”. Se non lo dovessero fare, e l’Emilia-Romagna di Bonaccini, firmatario delle pre-Intese “secessioniste” del 2018, si sta già defilando, se non smarcando, si potrebbe pensare che la loro opposizione sia solo di facciata, sia l’ennesima messinscena ad uso e consumo del teatro della politica.      

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