Sino a settembre/ottobre 2018 la mobilitazione contro il federalismo fiscale e l’autonomia differenziata è stata alimentata da un esiguo gruppo di giornalisti, storici, costituzionalisti ed economisti – Marco Esposito del Mattino, Piero Bevilacqua dell’Osservatorio del Sud, Massimo Villone della “Federico II”, Gianfranco Viesti dell’Università di Bari, Adriano Giannola e Luca Bianchi della SVIMEZ –, ai quali, proprio grazie al loro continuo e sistematico impegno pedagogico-civile, nel corso dei mesi successivi non solo si sono affiancati anche altri studiosi, in primis Eugenio Mazzarella, ma si sono associati pure reti sociali interregionali , “Il Sud Conta”, comitati meridionalisti di orientamento democratico-radicale, “Gaetano Salvemini”, associazioni culturali, “e-Laborazione”, Regioni e Comuni del Sud ricorrenti contro l’illegittimo dimezzamento del Fondo perequativo (70), e subito dopo, anche se con alcune differenze di accenti e di forme di opposizione, reti dei Partiti della Sinistra radicale, “No Autonomia Differenziata”, e Sindacati, la cui discesa in campo ha segnato l’intrecciarsi della mobilitazione e della protesta amministrativa, politica e sociale a quella civile e culturale.
Nel corso delle ultime settimane le iniziative di denuncia degli effetti “perversi” del federalismo fiscale e del “furto con destrezza” sotteso all’autonomia differenziata, i quali avvantaggiano entrambi i territori dei “ricchi” settentrionali a discapito dei “poveri” meridionali, sono diventate via via sempre più numerose, estese e capillari.
Entro questo crescente, variegato ed articolato fronte di opposizione al progetto “eversivo” di “colpo di Stato” che, come ha calcolato la SVIMEZ, nel solo triennio 2014/2016, dopo avere sottratto 163 miliardi di euro di spesa pubblica allargata alle regioni meridionali, mira ora ad espropriargliene altri 190 miliardi, istituzionalizzando, così, un’Italia “divisa e diseguale”, si colloca l’Alto Convegno di Studi sul Regionalismo differenziato, organizzato dal Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II” per mercoledì 29 maggio presso l’Aula Pesina, Corso Umberto I, n.° 40.
Il Convegno è articolato in due sezione: la prima mattutina, a partire dalle ore 10:00, sarà dedicata all’approfondimento delle “Autonomie territoriali lungo la linea di frattura Nord-Sud”; la seconda pomeridiana, dalle ore 15:00 in poi, sarà riservata all’analisi delle “Conseguenze della ‘differenziazione’” rispetto all’“istruzione universitaria”.
Dopo l’indirizzo di saluto di Gaetano Manfredi, Rettore della “Federico II”, seguiranno, tra gli altri numerosi, qualificati ed autorevoli interventi, quelli di Adriano Giannola, Presidente della SVIMEZ, Sandro Staiano, Direttore del Dipartimento di Giurisprudenza, Massimo Villone, docente emerito di Diritto Costituzionale, Giuliano Laccetti, docente di Matematica e Applicazioni, e Edoardo Massimilla, Direttore del Dipartimenti di Studi Umanistici.
Per tutti coloro che hanno fatto della mobilitazione contro la “secessione dei ricchi” la loro “monomania” civile ed esistenziale si preannuncia una giornata ricca di stimoli e di approfondimenti, che saranno sicuramente utili per il proseguimento di quella che non rappresenta una semplice contesa politico-culturale, ma si configura come una vera e propria battaglia di civiltà in difesa dei valori di uguaglianza, equità, solidarietà e coesione sociale contro il miope, controproducente e, in ultima istanza, disgregante egoismo dei “ricchi”.
23/05/2019 – Salvatore Lucchese