Nell’ultimo suo Report dedicato al Mezzogiorno, la Svimez ha evidenziato che “Nel 2023, la crescita del PIL delle regioni meridionali è stata superiore a quella delle altre macro-aree: +1,3% contro +1% del Nord-Ovest, +0.9% del Nord-Est e +0,4% del Centro“. Inoltre, la Svimez ha evidenziato anche che nel Sud l’occupazione è aumentata del +2,6% su base annua, a fronte di una media nazionale del +1,8%. I settori trainanti sono stati le costruzioni ed i servizi. La chiave di volta di queste performance positive, ha sottolineato la Svimez, sono stati “gli investimenti in opere pubbliche“.
Ora, i dati della Svimez vengono utilizzati dal “Mattino” per tessere gli elogi del Governo Meloni che, a suo dire, avrebbe fatto del Sud la locomotiva del Paese, mettendolo, così, in condizione di divenire attrattore di investimenti internazionali. Pertanto, secondo il neo-direttore della storica testata partenopea, Roberto Napoletano, bisogna cambiare “paradigma”, ossia narrazione del Sud e farla finita col meridionalismo rivendicazionista e piagnisteo, per alimentare, invece, una pedagogia meridionalista dei primati, dell’orgoglio e del darsi da fare. Insomma, il promotore dell'”operazione verità” sulla ripartizione iniqua della spesa pubblica comoplessiva pro-capite a livello territoriale, ripartizione iniqua che favorisce il Nord a discapito del Sud, smentisce sè stesso e, in pratica, dice che bisogna fare lavorare il Governo Meloni, che in cambio del regionalismo differenziato al Nord dà e continuerà a dare al Sud l’opportunità di essere la seconda locomotiva del Paese, di camminare sulle sue gambe. Peccato, che l’attuazione del federalismo discriminatorio istituzionalizerebbe in via definitiva l’iniqua ripartizione delle risorse pubbliche, anche e soprattutto in servizi ed infrastrutture sociali e materiali. Peccato che dietro la narrazione di un Sud dinamico, si celi sia il perpetuarsi degli “scippi di Stato” sia il fatto che la vera “ciccia”, il cuore della crescita economica, gli investimenti strategici nel settore manifatturiero vengono fatti sempre e solo nel “virtuoso” Nord, che “virtuoso” lo è di sicuro, ma sempre e solo sulla pelle e sulle spalle del Sud. Infatti, come di recente ha evidenziato l’economista Pietro Massimo Busetta: “I maxi-investimenti vanno sempre al Nord” (“il Quotidiano del Sud”, 4 luglio 2024). Ma a quali maxi-investimenti si riferisce il valente economista palermitano? A quelli della Silicon Box di Singapore, contesi dalle regioni Veneto e Piemonte, e della Gigafactory di idrogeno verde più grande al mondo, che sarà allocata a Milano. Altro che Sud considerato secondo motore del Paese. E’ solo fumo negli occhi per spegnere i riflettori sull’attuazione del regionalismo estrattivo e discriminatorio ai danni del Sud e sui mega-investimenti a vantaggio della solita miope, bulimica ed onnivora locomotiva-Nord.