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20 Aprile, 2025

Il Governo Draghi rilancia la “secessione dei ricchi” a favore del Nord e ai danni del Sud

Come da mesi e mesi va denunciando questo giornale, quando si tratta di Sud, anche il Governo dei cosiddetti “migliori” predica bene e razzola male.

Da un lato, a parole, riconosce la centralità della “nuova questione meridionale”. Dall’altro, coi fatti, sulla scia dei governi precedenti, continua a perpetrare “scippi” su “scippi” ai danni dei cittadini meridionali, storicamente considerati “figli di un dio minore”.

Infatti, dopo gli “scippi” a monte, in itinere ed a valle dei fondi straordinari europei del Piano nazionale di ripresa e resilienza, ora, grazie alla Ministra Mariastella Gelmini da Brescia, il Governo Draghi si appresta ad istituzionalizzare il gap Nord-Sud tramite l’approvazione della legge quadro sull’autonomia differenziata, meglio conosciuta come “secessione dei ricchi”, richiesta dalle Regioni leghiste Veneto e Lombardia, da quella destrossa Liguria e da quelle dem-proto-leghiste Emilia-Romagna e Toscana.

Si tratta della rottura definitiva e conclamata del patto repubblicano di solidarietà, ossia di un vero e proprio progetto di natura “eversiva”, frutto di un accordo “privato” tra le suddette Regioni ed il Governo, che non solo marginalizza un Parlamento sempre più supino rispetto a decisioni prese dall’alto e da altri, che non solo renderà sempre più difficile il governo di un Paese dove già imperversano le “repubblichette” capeggiate di capi-bastone espressione dei vari gruppi estrattivi locali, ma che renderà legittimo il “furto” di diritti compiuto ai danni dei cittadini meridionali grazie all’approvazione definitiva del federalismo “de noi antri”: il federalismo estrattivo ed asimmetrico voluto dal sistema Nord ai danni del Sud.

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